S. Anna, la Chiesa dell'Istruzione a Lendinara - itLendinara

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CHIESE EDIFICI STORICI

S. Anna, la Chiesa dell’Istruzione a Lendinara

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La chiesa di S.Anna si trova in una caratteristica piazzetta del centro storico di Lendinara. Uno dei più importanti documenti che parla della costruzione della chiesa di S. Anna è la Dotatio Ecclesiae Sanctae Annae; tale documento viene redatto il 15 giugno 1434 dal pubblico notaio Matteo Daziario, alla presenza di alcuni testimoni, per confermare l’atto di istituzione della chiesa di S. Maria e S. Anna, dopo che nel 1433 il vescovo di Adria, Jacopo degli Obici da Luca, concede la licenza alla signora Anna Bollato, moglie dell’eccellente magnifico Falconetti.

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Facciata della chiesa di Sant’Anna – Foto: Elisa Padoan

Secondo la disposizione della benefattrice, lo juspatronato della chiesa, dopo la sua morte, viene assegnato all’Arciprete di S. Sofia e ai consiglieri della comunità di Lendinara i quali per diritto eleggono il sacerdote mansionario e i due amministratori del beneficio, compensati dalla Bollato con l’usufrutto di due terreni in Villanova e Cavazzana. A partire quindi dal 1433, viene edificata la chiesa che, secondo quanto è attestato dalla lapide murata all’interno, dopo il restauro del 1488 da don Bernardino Zuccato, viene consacrata il 26 luglio 1500, proprio nel giorno commemorativo della santa titolare della chiesa. Già nel ‘500 presso la chiesa di S. Anna sono presenti le sorelle benedettine; la compagnia di consorelle di S. Anna è documentata ancora nel 1777.

La prima Scuola Pubblica di Lendinara

Il benefizio di S. Anna derivante dal testamento della Bollato a favore dell’istruzione pubblica, viene disposto dal Consiglio cittadino; i mansionari hanno l’obbligo di istruire la gioventù, pena la privazione del beneficio e la sospensione a divinis. Vi nasce quindi la prima scuola pubblica di Lendinara. Da qui, la consuetudine di chiamarla anche Chiesa dell’Istruzione.

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Pixabay

Lo stile architettonico della chiesa di S.Anna

Possiamo osservare come l’attuale chiesa sia il risultato di interventi succedutisi nel corso dei secoli. In definitiva, dell’antica struttura, la piccola chiesa realizzata con mattoni a vista mantiene la pianta rettangolare, ad unica navata, con copertura a capanna. Originariamente, la facciata è posta sul lato opposto all’attuale, come si rileva dalla pianta del Mazzante del 1690, dalla parte dove sorge il campanile, addossato al piccolo ambiente a pianta irregolare della sacrestia.

I Russi e i Francesi nella chiesa di S.Anna

Con l’invasione ed il passaggio delle truppe russe nel 1799 la chiesa viene adattata per lo svolgimento di riti ortodossi.

Rito Ortodosso
Pixabay

A seguito dell’occupazione napoleonica, la chiesa è ridotta nel 1813 a caserma della Municipalità e poi in magazzino delle truppe; Napoleone infatti, con decreto imperiale del 25 aprile 1810, stabilisce la soppressione di tutti gli stabilimenti, corporazioni, congregazioni, comunità ed associazioni ecclesiastiche di qualunque natura e denominazione.

Il restauro di Don Gaetano Baccari

Successivamente, dopo un periodo di abbandono, dal 1814 al 1825, la chiesa è totalmente restaurata sotto la guida di don Gaetano Baccari; i lavori riguardano la sistemazione degli altari e del tabernacolo del Sacramento, la costruzione del pulpito con marmi teneri, il restauro del campanile e la manutenzione della stradella di S. Anna per dar scolo a l’acqua.

Portale Laterale
Foto: Elisa Padoan

L’aspetto attuale della chiesa di Sant’Anna

L’attuale facciata della chiesa viene realizzata in stile del XV secolo, nel 1933-34, su disegni della Soprintendenza ai monumenti, che attua anche i restauri della chiesa, del campanile e la realizzazione dell’antistante piazzetta. Attualmente la chiesa è aperta ai fedeli ogni anno nel mese di maggio per la recita del rosario, e in occasione della festività di S. Anna; è possibile accedere alla chiesa anche per manifestazioni o iniziative concesse dall’amministrazione comunale.

Gli interni della chiesa di S. Anna

Sull’altare maggiore, dove un tempo era presente la pala di Palma il Vecchio raffigurante Sant’AnnaSan GirolamoSant’ AndreaSan Francesco e Sant’Egidio, e di cui si sono perdute le tracce, è ora collocato un dipinto ottocentesco di Giovanni Baccari, raffigurante Maria Vergine che porge il Bambino a S. Anna, S. Giuseppe, S. Gioacchino e S. Jacopo.

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Altare maggiore con pala raffigurante la Vergine che porge il Bambino – Foto: Serena Mazzetto

Troviamo poi l’altare dedicato alla Maria Vergine del Carmine che reca l’iscrizione GLORIOSA VIRGINI MARIA MONTIS CARMELI PIORUM; vi è collocata la pala rappresentante La Madonna del Carmine che appare a Santi, Re, Doge, altri personaggi e anime del Purgatorio. La tela raffigura nel registro superiore la Vergine del Carmine, in veste rossa e manto blu, e incoronata da due angioletti.

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La pala rappresentante La Madonna del Carmine – Foto: Serena Mazzetto

Inoltre, sull’altare dedicato a S. Matteo, troviamo l’opera che rappresenta la chiamata di San Matteo Zelonio; raffigura quindi la Vocazione di S. Matteo, ed è tratta dal Vangelo dello stesso apostolo. Entrambe le opere appena descritte, eseguite nel primo decennio del Seicento, sono da riferire ad un pittore tardo-manierista, in cui sono evidenti i rimandi alla pittura di Tiziano, Tintoretto, Parmigianino, Salviati, Veronese nella ripresa di motivi architettonici.

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La pala raffigurante la chiamata di San Matteo Zelonio – Foto: Serena Mazzetto

Fonti editoriali: Guida S. Anna, a cura della dott.sa Serena Mazzetto; testo tratto dal libro: Lendinara, notizie e immagini per una storia dei beni artistici e librari, a cura di P.L. Bagatin, P. Pizzamano, B. Rigobello, Editrice Canova, Treviso, 1992; ilpolesine.com; culturadiffusa.it; storiadellachiesa.it

S. Anna, la Chiesa dell’Istruzione a Lendinara ultima modifica: 2021-03-10T08:30:00+01:00 da Elisa Padoan

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