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Giuggiole: un frutto che non si scorda mai!

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Il tempo delle giuggiole ormai è arrivato. Tutti noi ormai sappiamo quanto è importante consumare verdura e frutta di stagione a km zero. Innanzitutto le prime a trovarne un grosso giovamento saranno le nostre tasche. Il che non gusta mai, visti anche i tempi che corrono. In secondo luogo, sicuramente saranno meno ricchi di pesticidi, in quanto non costretti a crescere in periodi diversi dal loro naturale. Dato che saranno più in forze, gli attacchi dei vari insetti saranno meno incisivi e debilitanti.

Dunque i trattamenti artificiali che dovranno subire saranno inferiori, per non parlare del fatto che anche l’impatto ambientale sarà inferiore. Il costo, infatti, si abbassa anche in conseguenza del fatto che il trasporto non è più così lungo. Questo punto è chiaramente fondamentale per abbassare l’impronta ecologica e rispettare maggiormente la natura. Una bella bocca d’ossigeno per lei, non è mai male. Anzi, aiutarla e preservarla in qualche modo è fondamentale. Un piccolo aiuto che può essere facilmente messo in atto da tutti noi.

Un toccasana sotto vari punti di vista

Le giuggiole fanno parte evidentemente proprio di quella frutta del nostro territorio e del Polesine che in passato è stata largamente consumata e che merita di essere riscoperta. Non esiste una coltivazione intensiva di questa pianta, ma sui Colli Euganei le trovate facilmente. Da sempre nelle nostre zone si trova nei nostri giardini e orti. Più a km zero di così, difficile trovarne! Inoltre le giuggiole sono ricche di vitamina C, che è indispensabile per preparare il nostro fisico a superare l’inverno dignitosamente.

Giuggiole Ph Facebook Antonio Dimer Manzolli
Giuggiole Ph Facebook Antonio Dimer Manzolli

Questo frutto in passato era davvero molto comune, tanto da meritato addirittura un modo di dire in suo onore. “Andare in brodo di giuggiole”. Il brodo di giuggiole è un liquore tipico di Arquà Petrarca, provincia di Padova. Il significato è chiaro: essere felici in modo esagerato. Anche prima di questo modo di dire, nei paesi orientali si credeva che fossero alberi che facevano innamorare. Originariamente provengono dall’Africa Settentrionale e dalla Siria, poi si sono trasferite facilmente in Asia, Cina e India. Da noi sono arrivate grazie ai romani nel 1660.

Giuggiole mania

Un sapore, quello delle giuggiole, che una volta provato è davvero difficile da dimenticare. Gustoso e ricco di tantissime proprietà come quella di far riposare meglio ed eliminare l’ansia. Oltre a combattere l’insonnia sono ricche di ferro e fosforo. Dunque aiuta anche la memoria! Quando non sono ancora mature il loro colore è verde. Molti adorano mangiarle anche così, decisamente più asprigne e croccanti. Una volta raggiunta la maturazione diventano di colore marrone e sono davvero dolci!

Non cambiano solo tinta ma anche consistenza. Da lisce diventano rugose. Il periodo in cui le troviamo va da Settembre ad Ottobre, per cui datevi una mossa e approfittatene! Per darvi un’idea del loro gusto, posso dirvi che si avvicina moltissimo a quello del dattero. Si possono consumare in diversi modi, oltre che al naturale. Usate comunemente per fare sciroppi, confetture o messe sotto spirito, le versioni più gettonate. In salamoia invece una variante non convenzionale.

Zaeti alle giuggiole

INGREDIENTI:
150 g di farina gialla o di mais;
150 g di farina tipo 00;
120 g tazza di giuggiole;
una tazzina di grappa;
120 g di zucchero;
scorza di limone grattugiato;
3 tuorli d’uovo;
120 g di burro fuso raffreddato;
1 cucchiaino di lievito per dolci;
un pizzico di sale.

Zaetti Alle Giuggiole Ph Sito Brodo Di Giuggiole
Zaetti alle giuggiole ph sito brodo di giuggiole

PROCEDIMENTO:
Mettere per una notte intera i pezzi di giuggiole privati dell’osso al loro interno a bagno nella grappa. Sbattete in una ciotola le uova con lo zucchero, fino al completo scioglimento di quest’ultimo. Dovrete ottenere un composto spumoso e giallo. A parte unite le due farine, la scorza di limone, il lievito e il pizzico di sale. Addizionatevi quindi il burro fuso. A seguire il composto delle uova. Quindi le giuggiole ben sgocciolate.

Preriscaldate il forno a 180° e foderate con la carta le placche. Sagomate i biscotti con le mani, appiattendoli e allungandoli leggermente. Metteteli nelle placche lasciando un paio di centimetri tra un biscotto e l’altro. Mettete a cucinare fino a quando non diventeranno dorati. Sono circa 15 minuti. Tempo che varia a seconda delle caratteristiche del vostro forno. Lasciateli raffreddare e conservateli in un luogo fresco o asciutto. Meglio se chiusi in un contenitore.

Fonte ricetta https://www.brodogiuggiole.it/ricette/zaleti-alle-giuggiole/
In copertina: pianta di giuggiole ph Antonio Dimer Manzolli

Giuggiole: un frutto che non si scorda mai! ultima modifica: 2019-10-09T08:37:20+02:00 da Sibilla Zambon

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