La Giostra della Quintana e gli intrepidi cavalieri senza paura

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La Giostra della Quintana e gli intrepidi cavalieri senza paura

La giostra della Quintana

Il 5 Marzo 1628, dopo un magnifico carnevale, prende luogo a Lendinara la Giostra della Quintana.
Il nome “Quintana” deriva da una via di un accampamento romano nella quale i soldati si allenavano armati di lancia e si scagliavano contro un fantoccio cercando di infilare l’anello sospeso ad una mano del manichino. La prima testimonianza della “Quintana” risale al 1158 a Foligno. Tuttavia a Lendinara si iscrivono solo 17 giovani nobili lendinaresi.

Chi sono gli iscritti

I cavalieri partecipanti sono: Camillo e Marin Cattaneo, Cesare Malmignati, Baldissera Conti, Confalonier Cattaneo, Carlo Daino, Emilio Petrobelli, Ercole Rubin, Giovanni Modenese, Giovanni Lucadello, Vicenzo Cattaneo, Giovan Battista Malmignati, Bartolomeo Cattaneo, Alberto Leopardi, Sigismondo Montin, Francesco Bettin e Lorenzo Lorenzi.

Tutti i partecipanti raggiungono a malapena i 16 anni, tant’è che quasi tutti moriranno prima di compire il ventesimo anno d’età. Come ad esempio, Giovanni Modenese che quando decide di prendere parte alla Giostra della Quintana ha solo 14 anni e sfortunatamente muore assassinato in Piazza Risorgimento nel 1634. Conosciutissimo in città perché era considerato la prima lama di Lendinara.

Cavaliere GiostrantePartecipante alla Quintana di Ascoli Piceno – Foto da www.icoloridellemarche.wordpress.com

Il torneo inizia con una presentazione e una sfilata dei partecipanti o meglio dei cavalieri. Seguiti da accompagnatori e da un’atmosfera molto pittoresca. Prima dell’inizio dei giochi, Camillo Cattaneo mette in scena un’opera di Ariosto, “La storia di Astolfo in esilio”.
Dopo la rappresentazione del Cattaneo, il torneo prende inizio dopo il classico suon delle trombe.
Tuttavia, per tentare che il “gioco” rimanga il più onesto possibile, sono presenti in Piazza anche due giudici illustri : Antonio Maria Conti e Lorenzo Malmignati. I due, concentratissimi, prendono nota di tutte le botte dei cavalieri e ne fanno la somma matematica.  Chi sono i vincitori?

LE REGOLE DELLA QUINTANA

Quintana CosaCelebrazione della Quintana a Foligno – Foto da www.quintana.it

Dopo una sfida all’ultimo sangue, i due giudici stilano la classifica dei vincitori e dei perdenti.
Sul podio, il terzo posto è occupato da Alberto Leopardi che porta a casa un servizio di staffe. Invece, al secondo posto troviamo classificato Cesare Malmignati che si assicura braccia di seta. Il podio lo regna Giovanni Lucadello che si guadagna una spada tutta lavorata e ricoperta in oro.
I festeggiamenti per la  vittoria vengono celebrati nella podesta Donà e di sua moglie a Palazzo Pretorio. Disgraziatamente, Giovanni Lucadello muore nel 1639 durante altre giostre più cruenti. Perdono la vita nello stesso modo anche Cesare Malmignati ed Emilio Petrobelli tre anni prima.

La giostra della Quintana è una delle giostre più violente e quella più scelta dai giovani cavalieri.
Come tutti i tornei, però, presenta delle regole specifiche e molto precise.
Le regole della Quintana a Lendinara, citando il Rigobello in “Lendinara Veneta”, sono le seguenti :
“Nessuno può correre che non sia di Lendinara o vi risieda;
Non si deve usare livrea cavalleresca, ma correre a guisa di giostra;
Chi partecipa dovrà essere introdotto dal Maestro di Campo;
Nessuno può comparire senza padrino, né trombetta;
Il punteggio sarà diverso a seconda della posizione colpita: 3 botte per la parte superiore della testa (prima linea), 2 botte per la parte inferiore della testa sino al mento (seconda linea) e 1 botta dal mento in giù fino al petto (terza linea).

Se il cavallo rompe non sarò considerata alcuna botta;
Il cavallo dovrà portare un visibile contrassegno e ogni cavaliere un cimiero diverso, per riconoscimento;
In caso di parità di botte vi sarà uno spareggio sopra una sola lancia e un solo cavallo;
Perderà la carriera chi non metterà la lancia in resta, o bastonerà la tela o la quintana, o perderà la staffe, la briglia o il cappello;
Perde la carriera anche chi non corre velocemente;
Ogni cavaliere deve presentare ai giudici, a mezzo del suo padrino, un fiore o altra simile cosa, da essere dato al vincitore.”

 

Foto copertina di www.tuttoggi.info

La Giostra della Quintana e gli intrepidi cavalieri senza paura ultima modifica: 2018-11-30T11:09:44+01:00 da Anna Bellini

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