Martedì 29 giugno, all’Ex Pescheria di Riviera del Popolo a Lendinara, fra Luca Santato ha ricevuto un simbolico omaggio a ricordo delle tante iniziative svolte a sostegno della missione in Mozambico, e rivolte in particolare, all’opera di ristrutturazione di un orfanotrofio;
L’incontro, approfittando del breve rientro in Italia del missionario, è stato l”occasione per un importante e profondo momento di condivisione con la comunità, sulla situazione dello stato africano e sulle difficoltà di vita da parte di tanti bimbi orfani; ma anche l’opportunità di fare il punto sulla rete creata nel territorio a sostegno delle missioni umanitarie. Presenti alla consegna della targa il Sindaco Luigi Viaro; inoltre, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Lendinara Laura Riviello, con l’insegnante Jenny Farina; per il Comitato Sagra di Rasa, Aristide Valeriani; per il Consiglio Comunale dei Ragazzi, Annamaria Padoan; infine, per il Rotary Badia Lendinara Federico Amal, nuovo presidente, con Laura Negri, presidente uscente.
La missione di Fra Luca Santato in Mozambico
Fra Luca ha raccontato come sia drammatica la situazione dello stato africano del Mozambico, dilaniato nelle ricche provincie del nord dalla guerra civile, e a sud da una terribile situazione sociosanitaria a causa della pandemia da covid-19. Nell’occasione il frate ha parlato dei bambini orfani; sono bimbi abbandonati o in fuga dalla guerra, con un destino terribile davanti a sè.
Nonostante la drammatica situazione che sta attraversando il Paese africano del Mozambico, i lavori all’orfanotrofio di Quelimane stanno pian piano volgendo al termine.
Fra Luca Santato e l’opera missionaria in Mozambico
La spinta a scegliere la missione viene dagli stimoli di papa Francesco a riguardo della Chiesa in uscita nelle periferie della società. La sua domanda per la missione all’Ordine francescano porta la data del 2015: gli viene affidata la missione dei Frati minori cappuccini in Mozambico. Ho capito così con chiarezza che la mia esperienza di vita evangelica doveva legarsi alla vita missionaria. Il Signore mi ha indicato il Mozambico come terra dove annunciare il Vangelo.
Una lunga storia di frati che hanno scelto e vissuto in terra di missione
La Chiesa fin dagli albori annovera tantissimi frati che hanno scelto di vivere in terra di missione. Ma ci sono alcuni seguaci di San Francesco molto particolari, che hanno ispirato la vocazione missionaria di fra Luca; amo molto fra Marco d’Aviano, che è diventato beato nel 2002. Un frate che ha saputo evangelizzare, in un contesto storico e politico molto difficile, tante zone dell’Europa centrale. Anche san Leopoldo Mandic; ha saputo incontrare tante persone con la preoccupazione di annunciare la misericordia e l’amore di Dio Padre. Fra Luca sente che la storia missionaria del suo Ordine è di una ricchezza significativa, nonostante il momento storico difficile. Infatti, mentre in alcuni continenti le vocazioni nascono in abbondanza, in Italia e in Europa invece si sta vivendo una crisi vocazionale.
La Chiesa mozambicana
E’ una Chiesa che sta crescendo, conscia delle sue difficoltà economiche, ma che non rallenta il suo passo; il suo entusiasmo vivace è contagioso anche tra le fatiche di aiutare i sofferenti, i poveri e di raggiungere tutte le comunità che desiderano l’annuncio della Parola del Signore. La visita di Papa Francesco del settembre 2019 è stata importantissima per la Chiesa mozambicana; ha toccando temi pastorali e sociali molto delicati, dandole un’iniezione di fiducia.
Fonte editoriali: missioitalia.it;
