Scopriamo le avvincenti vicende di un antico e bellissimo edificio storico di Lendinara, il Teatro Ballarin, in occasione di una grande mostra; l’evento è proposto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo a partire dal 13 marzo in Palazzo Roncale, a Rovigo; e si intitola Quando Gigli, Pavarotti e la Callas…. I Teatri Storici del Polesine. Il piccolo gioiello d’arte e cultura si trova in via G.B. Conti; ed è prospicente ad una piazzetta intitolata di recente all’illustre liutaio lendinarese Domenico Montagnana.
Il Ballarin di Lendinara
L’interno è un bellissimo esempio di design contemporaneo; è elegante e funzionale. La facciata invece, è l’emblematico esempio dell’architettura
istituzionale dell’Ottocento. La sua costruzione parte da un edificio preesistente; è di origine quattrocentesca, e detto il Granarazzo; il nome deriva dalla sua funzione di grande deposito di granaglie e vettovaglie voluto dagli Este; è l’epoca in cui Lendinara appartiene al loro dominio.
Le origini del Teatro Ballarin
Il 9 novembre 1812 Girolamo Ballarin in società con Giovanni
Maria Bertazzi acquista il Granarazzo; si tratta di un imponente deposito di vettovaglie; è lungo e stretto, costruito al tempo degli Estensi; la documentazione archivistica e la cartografia storica ne attestano l’originaria localizzazione e la donazione alla nobile famiglia Mario con investitura del 6 marzo 1466; mentre in momenti successivi, va in proprietà alle famiglie Dolfin e Soranzo. È situato a poca distanza dalla Piazza Maggiore, oggi Risorgimento, di Lendinara. L’edificio fronteggia, attraverso una piazzetta, il corso dell’Adigetto; i due proprietari affidano i lavori di riadattamento ad uno degli architetti più rinomati del ferrarese; si tratta di Antonio Foschini; è l’autore anche del Teatro Comunale di Ferrara.
Lo stile dal gusto neoclassico
Il progetto si ispira ad un severo gusto neoclassico; e persegue l’obiettivo di di conferire la massima funzionalità alla struttura. Una relazione accompagnatoria dei prospetti grafici, indirizzata ai committenti lendinaresi, illustra la scansione degli spazi in quattro precise unità: Ingresso, Vestibolo, Uditorio e Scena. Del primo ambiente colpisce la presenza di una polita trattoria in piccolo attrezzata di cucina, cantina e dispensa. L’adiacente vestibolo a pianta ellittica offre una maggiore ricercatezza: un luogo di tutta eleganza e per la figura avente, e per li ornamenti allusivi, e per l’unione con esso del caffè e del corpo di guardia.
L’inaugurazione del Teatro Ballarin
A decorare l’edificio i due soci chiamano il pittore bolognese Giuseppe Tadolini; allievo di Pelago Palagi. E finalmente avviene la solenne inaugurazione il 3 settembre del 1814, di un elegantissimo teatro; sul modello di quello, ben più imponente, di Ferrara. Il suo aspetto è molto lontano dall’attuale. L’avvocato Francesco Nobili pubblica a sue spese un libretto con la Descrizione del nuovo teatro di Lendinara, dedicandolo ai suoi concittadini. L’idea di costruire un teatro stabile nasce dagli incontri fra gli appassionati di teatro; tra essi il Nobili ricorda il poeta e avvocato Giovanbattista Conti con la moglie e la figlia, lo studioso Pietro Perolari Malmignati, autore del Sigismondo, e molti altri illustri lendinaresi.
I lavori con la nuova proprietà di Giorgio Voltolini
Nel 1863 il teatro diventa proprietà di Giorgio Voltolini; egli provvede a far ampliare il palcoscenico e a dotarlo di nuove attrezzature; oltre ad eseguire diversi lavori migliorativi di tutto l’edificio nel complesso, il nuovo proprietario si occupa di abbellire la facciata con marmi ed altri ornamenti; e si affida per queste modifiche, all’architetto decoratore Carlo Invernici di Milano.
Il Teatro Ballarin e lo Stile Liberty
Il teatro viene nuovamente modificato nel 1915; è oggetto infatti di un riammodernamento in stile liberty-floreale; le nuove decorazioni vengono eseguite dal pittore bolognese Carlo Baldi. Nel 1948 avviene poi una vera e propria trasformazione: da teatro, ormai in crisi irreversibile, a cinema. È in questo modo che dell’armonioso e funzionale teatro all’italiana creato dal Foschini, non rimane proprio più nulla. Purtroppo però, anche questa nuova funzione di cinematografo entra in crisi; e la conseguenza è che negli anni Ottanta le porte del Ballarin vengono tristemente chiuse.
Il vuoto lasciato si fa però sentire; la sua mancanza viene percepita da tutti; è così che nasce l’idea di riportarlo in vita.
L’Amministrazione Comunale e il Teatro Ballarin
L’Amministrazione Comunale di Lendinara infatti ne rileva la proprietà; e costituisce poi un Consiglio d’Amministrazione per la salvaguardia e il ripristino. Finalmente il 2 settembre 2007, dopo lunghissimo declino, riapre i battenti il teatro restaurato, con un concerto che lo avvia alla sua nuova vita.
Gli eventi al Teatro Ballarin
Il Teatro Comunale Ballarin da allora ha ospitato un’ininterrotta serie di
Stagioni di Prosa capaci di catalizzare un crescente apprezzamento; inoltre ha saputo aprirsi ai giovani proponendo forme di spettacolo pensate per loro e rafforzando la collaborazione con le istituzioni scolastiche; è anche divenuto la cornice degli appuntamenti cittadini di spicco; ed è tornato ad essere luogo identitario per la comunità lendinarese; in questo modo vedono una certa riattualizzazione gli intendimenti originari che spinsero Giovanni Maria Bertazzi e Girolamo Ballarin, e il loro folto gruppo di amici appassionati di teatro, a costituire il teatro stabile.
Fonti editoriali: osservatoriospettacoloveneto.it; LENDINARA – notizie e immagini per una storia dei beni artistici e librari – di P.L. Bagatin, P. Pizzamano, B. Rigobello