Alla scoperta della storia di San Biagio, protettore della gola

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Alla scoperta della storia di San Biagio, protettore della gola

Veduta San Biagio Lendinara

Una festa estremamente sentita a Lendinara è sicuramente proprio quella di San Biagio. Ma allora andiamo a vedere e recuperare la sua storia per capirne la reale importanza e poter vivere con maggior consapevolezza questa meravigliosa solennità!
Nato e vissuto tra il III e IV secolo a Sebaste nell’Armenia (oggi Sivas in Turchia), studiò  medicina. Oltre a curare gli infermi dalla malattia fisica, cercò di salvarli anche spiritualmente con la parola di Dio. Quando il vescovo di Sebaste morì, venne eletto all’unanimità e San Biagio non si tirò certo indietro da divulgare il suo credo.

Vita di San Biagio

Ma l’Armenia era un paese in cui le persecuzioni dei romani ordinata da Licinio contro la religione cristiana non mancavano e Biagio non ne fu esente. Infatti un editto imponeva la sacralità dell’imperatore e la sua adorazione.  Il sacerdote però, per molto tempo si nascose in una caverna in completa solitudine, sul monte Argeo. Qui guariva gli animali selvatici con la sola parola. Non lasciò mai i suoi fedeli soli, perchè continuò a mandare messaggi segreti oltre che a pregare. Ma un giorno, dei soldati che cercavano belve feroci per dei giochi, lo trovarono e lo arrestarono. Durante il viaggio per portarlo a Sebaste, davanti ad un giudice, molte persone accorsero ad acclamarlo e venerarlo. Tra questi si avvicinò una madre con un bambino morente in braccio, supplicandolo di salvarlo da una lisca di pesce ferma in gola che avrebbe potuto soffocarlo.

Miracolo San Biagio
Immagine miracolo San Biagio ph Diocesi Sora

Biagio non esitò e, alzando gli occhi al cielo, fece un segno della croce sul bambino, che guarì. Giunto a destinazione non sconfessò mai il suo credo. Tutt’altro. Nonostante fosse stato scorticato la pelle con un pettine di ferro di quelli usati per cardare la lana mentre era appeso ad un albero, Biagio non indietreggiò mai. Nemmeno quando il giudice lo fece lanciare in un lago. Si salvò. Camminando sulle acque sorretto da degli angeli, giunse alla riva opposta. Così venne decapitato.

La festa

Il 3 Febbraio si ricorda San Biagio e allora noi vogliamo raccontarvi alcune cose da sapere proprio sulla festività. San Biagio è il protettore della gola, proprio in onore al miracolo raccontato precedentemente. Questo il motivo per cui viene benedetta la gola con due candele incrociate e anche perché è il patrono degli specialisti otorinolaringoiatri. E’ anche il protettore delle attività agricole, dei cardatori di lana e degli animali. In moltissime città, al termine della messa, si distribuisce del pane benedetto.

Locandina Festa San Biagio a LendinaraLocandina Festa San Biagio a Lendinara

A Cavriana (Mantova) il dolce tipico è la torta di San Biagio, senza uova con strutto, vino bianco, cioccolato e mandorle. Una variante è con gli amaretti. Da ricordare il Panettone. A Milano, per San Biagio si suole mangiare il Panettone avanzato dal Natale, più che avanzato…messo via come gesto scaramantico in quanto allontanerebbe mal di gola e raffreddore, proprio come cita il loro modo di dire.”San Biasin el benediss la gola e el nas”. Ultima cosa ma non meno importante è il fatto che a precedere la festa sia la Candelora, in cui si benedicono proprio le candele. Famoso il detto che accompagna quest’ultima: “Madonna della Candelora dell’inverno sèmo fòra; ma se piove o tira vento,de l’inverno semo ancora dentro”.

 

In copertina Veduta San Biagio Lendinara da Facebook Silvia Lucchiari Borin.

Alla scoperta della storia di San Biagio, protettore della gola ultima modifica: 2019-02-01T08:51:15+01:00 da Sibilla Zambon

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