La peste del 1630 e il miracolo che graziò Lendinara

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LO SAPEVI CHE MITI E LEGGENDE

La peste del 1630 e il miracolo che graziò Lendinara

La peste. Foto Madonna Del Pilastrello

Dopo averla scampata con l’arrivo del Lanzichenecchi in paese, i cittadini lendinaresi e di tutta la provincia, iniziano a temere l’arrivo della grande peste iniziata nel 1629. Sfortunatamente, la malattia inizia a spargersi a macchia d’olio colpendo inizialmente Padova, poi Verona, in seguito giunge a Badia Polesine e in tutte le frazioni di Lendinara.
Purtroppo le famiglie, non riuscendo a dare ai loro cari una sepoltura dignitosa, sono costrette a buttare i cadaveri nell’Adige. Questo succede in maggior modo nel veronese. I morti sono stati tantissimi ma la peste non smette di uccidere.
Infatti, divampa fortemente: a Fratta, a Rovigo, a Rotta, a Villafranca, a Badia e a Salvaterra.
Tuttavia, Lendinara non viene mai colpita dalla grande bestia e tutto il suo territorio rimane incredibilmente intatto. Molti cittadini, all’epoca considerano, questo, un miracolo della Madonna.

Santuario Santa Vergine del Pilastrello Ph Carlo Alberto Mares
Madonna del Pilastrello, Lendinara – foto Carlo Alberto Mares

Francesco Malmignati stila una precisa e dettagliata lista dei morti ad ogni anno, dal 1627 al 1632.
Scrive infatti:
1627 : morti n. 103
1628 : morti n. 54
1629 : morti n. 156
1630 : morti n. 131
1631: morti n. 103
1632 : morti n. 67″

Ma perché Lendinara non ne è mai stata colpita? Fonti storiche affermano che le condizioni sanitarie a Lendinara sono una delle migliori del Veneto. Gli abitanti lendinaresi hanno un buon stato di nutrizione, grazie anche alla terre fertili dove coltivano gli alimenti, e alla cintura sanitaria, sorvegliata dal Provveditore Ruzzini, che la Repubblica delega a Lendinara per la cura di tutto il Polesine.
Lendinara è davvero miracolata se consideriamo il fatto che a Venezia solo nell’ottobre e nel novembre del 1629 muoiono 18.000 persone.

Peste Del 1630 A Venezia, Bozzetto Zanchi Peste a Venezia, 1630 – Antonio Zanchi, foto da it.m.wikipedia.org

GLI EDITTI E LA PROCESSIONE

Il 1 luglio 1630, il Provveditore della sanità e senatore  Domenico Ruzzini arriva a Lendinara per le disposizione sanitarie necessarie per combattere la peste bubbonica. Alloggia a casa dei Conti con molti aiutanti al suo servizio. Sorprendentemente, Lendinara continua a rimanere illesa anche se un caro amico del Ruzzini muore improvvisamente dopo pochi giorni che risiedeva a Lendinara. In molti sospettano che il poveretto fosse morto di peste ma il Ruzzini smentisce subito le dicerie. A conferma di ciò, i casi di peste bubbonica a Lendinara continuano ad essere pochissimi e comunque chi ne era affetto, guarisce.
Ad ogni modo, il Provveditore decide di attuare alcune modifiche alla cintura sanitaria di quel momento.
Infatti, stabilisce che nessuno può entrare a Lendinara (se non per rarissime eccezioni giustificate da un permesso dalla Sanità) e chi entra con permesso gli era imposta la contumacia, “con serrata della casa dove dimorava”.

Maschera Del Dottore Della Peste Venezia Papafava Ubertino 01 

Da sinistra: maschera del medico della peste – foto da kartaruga.it/mask/dottore-della-peste e il Vescovo di Adria, Ubertino Papafava – foto da www.araldicaecclesiastica.blogspot.com

Per scongiurare la peste il Consiglio Comunale del Comune di Lendinara decide una grandissima processione il giorno 28 giugno 1630. I partecipanti sono: il Vescovo di Adria Ubertino Papafava e il Podestà Basadonna e i Regolatori del Consiglio. La processione segue un itinerario specifico. Arriva nella “piazza del Guasto” dove viene eretto un arco trionfale, poi prosegue per il ponte di barche predisposto nel fiume. Successivamente, attraversa l’Adigetto e gira verso Palazzo Malmignati fino al ponte di Piazza dal quale poi discende.
Da qui, sopraggiunge al Palazzo dei Conti ritornando poi nella piazza principale e raggiungendo la Piazzetta.
Infine, si avvia per la strada che porta ai Cappuccini e termina entrando nella chiesa della Madonna.
Felicemente, il 10 dicembre del 1631 Venezia è liberata dal morbo della peste e a Lendinara la grande notizia è celebrata dal suono delle campane e da mortaretti.

 

Foto copertina da Facebook Abbazia S. Maria del Pilastrello.

La peste del 1630 e il miracolo che graziò Lendinara ultima modifica: 2018-12-04T09:10:38+01:00 da Anna Bellini

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