La bellissima Lendinara è un crogiolo di opere artistiche e architettoniche, di tradizioni, storia e cultura. La nostra “Atene del Polesine” ci offre i più vari itinerari da scoprire. Particolarmente suggestiva e simbolica è la chiesa del Pilastrello.
Cenni storici
Nel 1509 un forte temporale si abbatte sul paese. La sua furia spazza via, sradica e distrugge. La rabbia del diluvio si abbatte anche sulla casa di Giovanni Borezzo. Si salva dalla devastazione solo una statua della Madonna grazie ad una nicchia posta sulla facciata della casa. Inizia così il culto di questa Madonna a cui sono attribuiti alcuni miracoli ed episodi. Con l’affluire dei pellegrini prese il via la costruzione di un santuario. Il 16 maggio 1579 la Madonnina fu trasportata nel nuovo tempio, su un marmo bianco. Nel 1695 la statua fu solennemente incoronata.
La chiesa
La struttura è a tre navate, con una forma a croce latina, voluta dal lendinarese don Giacomo Baccari. Si fonda su schemi albertiani per il restauro, realizzato tra la fine del ‘700 e gli inizi dell’ 800. Le tre navate sono state decorate da Flaminio Minozzi. C’è un notevole rimando allo stile rinascimentale che si unisce alla tradizione architettonica ferrarese. La facciata porta un doppio ordine ritmato da lesene di ordine tuscanico. Lo spazio interno è alternato da archi a pieno centro, dividendo così la navata centrale da quelle laterali. Le decorazioni delle volte e del catino absidale sono opera di Giuseppe Chiacigh. Sono così rappresentati episodi della storia del Santuario. È altresì accentuato il legame tra la Madonna del Pilastrello e la città. Troviamo narrati eventi come ad esempio il Miracolo della preservazione di Lendinara dalle rotte dell’Adige o la liberazione degli animali dalla peste del 1748.
Suantuario Madonna del Pilastrello ph Facebook Rovigo e i Rodigini di Rossella Ferratti
La qualità delle opere locate in questa chiesa hanno un elevato valore artistico, tale da conferire alla chiesa del Pilastrello il titolo di maggiore pinacoteca del paese. In direzione dell’altare, troviamo la statua miracolosa della Vergine, circondata dagli angeli in marmo e posta su una struttura di Giovanni Marchiori. Due splendide tele si accostano ad essa e sono opera di Angelo Trevisani. Anch’esse raccontano episodi spirituali lendinaresi.
La cappella e la sacrestia
Proseguendo troviamo la cappella dedicata all’abate Celestino Colombo. Al suo interno è conservata una tavola di S. Pietro. Numerose altre opere sono posizionate nell’area: dalle raffigurazioni effettuate da Tommaso Sciacca, pittore siciliano di formazione romana, a sculture del padovano T. Bonazza. Dai dipinti del Micocchi, di Giuseppe Ribera detto lo Spagnoletto, fino a Gian Francesco Barbieri da Cento, detto il Guercino. Spicca, tra le altre, un’opera di Jacopo e Domenico Tintoretto: i santi Bartolomeo, Benedetto e il Beato Bernardo Tolomei con i committenti.
Santuario Madonna del Pilastrello ph da gruppo Facebook Rovigo e i Rodigini di Rossella Ferrati
Nella sacrestia sono deposte altre due tele del Trevisani. Queste sono Particolarmente simboliche in quanto rappresentano la preservazione di Lendinara dalla pestilenza del 1630 e la Madonna del Pilastrello che salva il paese da una rotta dell’Adige datata 1677. Fuori dalla sacrestia il bagno, con un impianto architettonico voluto dal Baccari. A sinistra, la fonte miracolosa, coronata dalla Madonna in bronzo, scolpita da Policronio Cadetti nel 1910. Ancora, altri dipinti riempiono le pareti con i miracoli della Vergine del Pilastrello di Giovanni Baccali, e proseguono fino agli angeli della vasca monolitica in marmo.
Il campanile
Santuario della Madonna del Pilastrello ph Facebook Nadia Zelin
La costruzione della torre campanaria iniziarono nel 1738 e terminarono nel 1741. Fu commissionato da Melchiorre Sabini. Una lapide è posta ad omaggiare il gesto del Sabini. Il progetto è opera di Francesco Santini. Il modello architettonico riprende gli schemi già sperimentati dal padre Vincenzo nei campanili di Ceneselli, Bergantino e Zelo, e dal fratello Angelo a S. Pietro in Valle. La sua altezza è di 50,17 metri ed è composto da mattoni e pietra istriana. La torre è di ordine ionico, di mattoni arrotati e la con cupola di piombo. La struttura portante è in mattoni levigati e decorato da cornici e balaustre in pietra d’Istria. Il basamento è a pianta quadrangolare. Porta sei campane installate nel 1810.
In copertina Santuario del Pilastrello ph Facebook Mafalda Severina Rosolin.