Cicloturismo: alla scoperta delle nostre bellezze in bicicletta - itLendinara

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CONSIGLI UTILI ITINERARI

Cicloturismo: alla scoperta delle nostre bellezze in bicicletta

Bicicletta

Il connubio bicicletta e bel tempo è davvero magico! Soprattutto quando si parla di immergersi nella natura e fare dei percorsi in cui si possono ammirare diversi tipi di meraviglie che comprendono flora e fauna ma anche un’occhiata pi che meritata a piccole e particolari città medioevali il cui fascino è davvero palpabile. Grazie alle due ruote a pedali e a tanta voglia di divertirsi, è possibile fare visite turistiche alternative senza rinunciare ai monumenti o alla campagna.

Gli itinerari che vi proponiamo sono alla portata di tutti, unico requisito necessario è quello di ricordarsi di mettere la crema solare, usare un capellino e portare con sé almeno una bottiglietta d’acqua. L’ultima volta ci eravamo lasciati con un tragitto che da Boara Pisani giungeva a Fratta. Ora ve ne proponiamo un altro sempre con la stessa partenza che, se fatto in senso inverso, unito al primo forma un vero e proprio anello.

Pedalando tra verde e mete turistiche

La partenza è, dunque, ancora una volta Boara Pisani. Attraversiamo il suo inconfondibile ponte e svoltiamo a destra, ritrovandoci così sull’argine di un fiume a tutti molto caro: l’Adige. Dopo poco troviamo sulla sinistra l’imbocco alla pista ciclabile che porta a Rovigo e che segue la ferrovia. Si passa sostanzialmente dietro il Cen.Ser di Rovigo, ritrovandoci sostanzialmente dentro il “parco parcheggio” che sbuca proprio di fronte alla stazione ferroviaria della città.

BiciclettaLe Torri di Rovigo ph Facebook Silvia Lucchiari Borin

Ricordatevi che o all’andata o al ritorno, un giro per le vie di Rovigo è obbligatorio, magari si può cogliere l’occasione per visitare Palazzo Roverella, piuttosto che l’incantevole chiesa della Rotonda o fare due passi fra le sue strade porticate, ammirare le Torri con i suoi giardini, la Gran Guardia, piazza Grande (ovvero Vittorio Emanuele II) o piazza Garibaldi. Se volete concedervi anche un pranzetto, moltissimi i ristoranti o le osterie dove poter rifocillarsi magari pasteggiando con qualcosa di tipico. Comunque, proseguiamo la nostra scampagnata! Con la stazione dei treni di fronte a voi, proseguite in quella direzione e dopo poco troverete alla vostra destra l’ingresso per la ciclabile. Prendetela e proseguite restando sulla stessa, con la città alla vostra sinistra, fino a giungere al sottopasso con la ferrovia. Fatelo.

Inizia così la strada che vi porterà verso Grignano. Mi corre l’obbligo di avvisarvi che la strada è percorsa anche da macchine. Si passa da via Carlo Forlanini per entrare nella Strada Provinciale 23. E’ la più corta. Altrimenti si può proseguire dritti sulla ciclabile. Quindi, anziché prendere il sottopasso, si prosegue e si gira a destra per zona Tassina su via Vittorio Veneto girando solo alla fine, su via Giotto, con direzione  sempre Grignano. Attraversiamo a questo punto tutto il paese restando su quest’ultima via, passiamo Cornè e finalmente giungiamo ad Arquà. Scendere dalla bicicletta è doveroso. Uno sguardo al suo Castello circondato da un fossato, di cui restano il palazzo con cortile interno e la torre è il minimo.

Alla volta di Lendinara

Procediamo prendendo via Vittorio Emanuele II, restando sulla strada che ci porterà alla Chiesetta di San Marco. Da qui la strada provinciale, fino a giungere in via Valmolin Superiore che costeggia il Canal Bianco. Girate a destra per prendere la Ciclabile Adige-Po, lasciando alla vostra sinistra il ponte sostegno di Bresparola che vi avrebbe portati a Polesella. Proseguiamo quindi dritti per la nostra strada. Percorrendola tutta si arriva a Pincara, passando anche per il meraviglioso mulino del Pizzon.

Bicicletta Grignano ph Facebook Giorgia Gio Gio Rondina

Lungo tale percorso incontrerete anche dell’ombra, non temete. Per arrivare a Fratta, però, noi vi consigliamo di svoltare a destra in via Frattesina, zona con estrema rilevanza preistorica, in cui la lavorazione dell’ambra era notevole (via dell’Ambra). Superati anche due enormi aerei abbandonati e la trafficata TransPolesana con un sottopasso, si giunge di nuovo a Fratta. Come avrete capito, seguendo l’Adigetto si oltrepasserà Villanova del Ghebbo, per giungere alla nostra cara Atene del Polesine: Lendinara!

 

Fonte https://www.magicoveneto.it. In copertina le chiuse di Arqua Polesine ph da gruppo Facebook Nord – Est foto di Christian Greggio

Cicloturismo: alla scoperta delle nostre bellezze in bicicletta ultima modifica: 2019-06-03T10:39:38+02:00 da Sibilla Zambon

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