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PERSONAGGI STORIA

Adolfo Rossi da Valdentro a Buenos Aires

Adolfo Rossi, ph da sito liberliber.it

Adolfo Rossi è nato in provincia di Lendinara, precisamente a Valdentro nel lontano 1857, il 30 Settembre. Famiglia decisamente benestante, papà Giuseppe Rossi e mamma Filomena Malin erano impiegati in Pretura. Fu battezzato a Villanova del Ghebbo, visto anche la vicinanza tra quest’ultima e Valdentro che sono separate solo dall’Adigetto. L’infanzia, dunque, la trascorse qui e poi si trasferì a Lendinara che dista soli 5 km! In realtà al tempo Valdentro faceva parte di Fratta Polesine, a 2km, ma poi con l’Unità d’Italia Valdentro venne assegnata alla nostra città. Finiti gli studi della scuola superiore, viene assunto all’Ufficio Postale di Lendinara.

Uno scopo preciso: denunciare

Tra le sue passioni ci sono gli studi classici. Portò infatti avanti la sua sete di sapere da solo, senza perciò frequentare l’Università. Adolfo iniziò a scrivere racconti e, invece di prepararsi per affrontare l’esame che lo avrebbe portato ad essere Consigliere Comunale, come credeva la sua famiglia, scrisse un romanzo. Grande amico di Alberto Mario che lo sostenne nel suo sogno di diventare scrittore e gli fa anche pubblicare alcuni suoi racconti sulla rivista milanese La Vita Nuova.

adolfo Rossi, Ph Sito Ibs.jpgAdolfo Rossi, ph sito Ibs

A soli 21 anni Adolfo decise di rompere la sua routine e nel 1879 lascia tutto per andare a New York. Ma mentre dormiva venne derubato di tutti i suoi risparmi. Il ragazzo però non mollò mai. Giunto a destinazione iniziò a lavorare come operaio in una fabbrica di occhiali, passò a fare il pasticcere, poi il portiere per un albergo e finalmente arrivò a scrivere per il periodico Il Progresso Italo Americano. Conobbe Alfredo Meucci, inventore del telefono, che gli raccontò come Gray, Edison e Bell si appropriarono della sua invenzione e scrisse tutto sul giornale sostenendo la causa di Meucci. Il Sun e il New York World ripresero la notizia e Meucci ricette addirittura un indennizzo molto alto.

Diplomatico del Ministro degli Esteri

Tornò in Italia, carico di un bagaglio culturale e personale stratosferico e conoscendo, oltre all’inglese, anche il francese e lo spagnolo. Nessun timore a viaggiare e diventò un giornalista da prima linea, pronto ad andare anche in paesi in guerra. Denunciò l’eccidio degli armeni da parte della Turchia, per esempio. I suoi reportage diventarono un modello e le sue inchieste furono davvero forti. Adolfo non ebbe mai paura di dare giudizi e non omise nulla. Una tra tutte? Quella dei Fasci Siciliani dove raccontò delle sofferenze dei carusi, ossia dei ragazzi che lavoravano nelle miniere di zolfo sostanzialmente in schiavitù, venduti dai loro genitori e che tornavano ad essere liberi solo dopo moltissimi anni, quando grazie al loro lavoro si erano sostanzialmente ripagati.

Adolfo Rossi, Ph Wikipedia Autore Picasa.jpgAdolfo Rossi, ph wikipedia autore Picasa

Nel 1908 diventò diplomatico e dopo essere riuscito a far rigettare il ricorso alla sua nomina presentato da alcuni suoi colleghi, prese servizio come console a Denver, in Colorado. Dal 1912 al 1914 lo fu a Rosario di Santa Fè, in Argentina, per poi andare in Asuncion in Paraguay. Ma nel 1919 diventa Ministro Plenipotenziario a Buenos Aires, dove morì a quasi 64 anni. Tornò a casa trasportato da nave militare e ora riposa a Lendinara accanto ad Alberto Mario.

 

In copertina Adolfo Rossi, ph da sito liberliber.it. Fonte www.comune.villanovadelghebbo.ro.it

Adolfo Rossi da Valdentro a Buenos Aires ultima modifica: 2019-05-01T16:55:45+02:00 da Sibilla Zambon

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